Effettivamente la scelta dell'escursione di un giorno, ci costringe ad una sfacchinata in autobus (3,5 ore ad andare ed altrettante a tornare), ma abbiamo deciso che, essendo comunque l'Australia la meta finale, ci fermiamo il minimo indispensabile in altri luoghi, giusto per assaggiare al volo le impressioni.
Halong significa "luogo in cui il Drago si inabissa" (come faccia a starci 'sto popo' di frase di due paroline, non so), perche' la leggenda vuole che il paesaggio della baia sia stato creato dal passaggio di un drago che, con furenti colpi di coda, si creava una via per gli abissi.
La baia di Halong ricorda molto da vicino il paesaggio di Yangshuo, con le sue improvvise e verticali vette, ma qui' il tutto si svolge in mare, nel Golfo del Tonkino.
La nostra barca scivola verso i labirinti che si creano tra gli infiniti arcipelaghi di queste isole improvvise, dove ci sono villaggi galleggianti di pescatori che, per tutto l'anno, forniscono il pesce che allevano e pescano ai natanti.
Veniamo avvicinati piu' volte da piccole imbarcazioni di venditori di frutta che "arrembano" la barca per tentare un affare.
Il mare e' di un colore che varia tra il verdone scuro e il marrone, per nulla invitante, ma il paesaggio vale senz'altro la fama che porta, e questo posto merita la nomina a Patrimonio dell'Umanita' che l'Unesco gli ha conferito.
Rientriamo stanchi alle 19,30; il tempo di una cena, di una doccia e a nanna.
Oggi abbiamo visitato la citta' di Hanoi, in cui abbiamo trovato il terzo mausoleo dall'inizio del viaggio, dopo quelli dedicati a Lenin e a Mao Tze Tung.
Il "bello" della citta' e' senz'altro il quartiere francese, gia'
descritto, con le sue strade affollate.
Finalmente vediamo qualche turista, dopo parecchi giorni.
Ci sorprende molto la circolazione stradale. Provate ad immaginare un incrocio in cui provengano dai quattro lati 200 motorini e poche macchine: i flussi si intersecano contemporaneamente al centro del crocevia, all'apparenza senza frenate e brusche deviazioni, e dopo pochi secondi tutti sono passati dall'altra parte senza incidenti. L'unica costante e' il clacson. Tutti lo usano di continuo per ogni cosa: segnalare il proprio arrivo, segnalare un sorpasso, salutare un amico, etc.
Sembra di essere in presenza costante di cortei matrimoniali che vagano per la citta'.
Il complesso del Mausoleo di Ho Chi Min, lo "Zio Ho", padre della patria, e' costituito
principalmente da un grande museo a lui dedicato, da una palafitta in cui ha vissuto alcuni anni e, ovviamente dal mausoleo stesso.
Questo, secondo gli architetti che lo progettarono, doveva ricordare una casa tradizionale ma, sinceramente, appare come un cubo di marmo contornato di colonne. Si, fa caldo e mi sono tolto i peli dalla faccia.
Questa sera partiamo in autobus per il sud del Vietnam; non abbiamo ancora scelto la localita', ma sara' un posto dal mare cristallino, una spiaggia immersa in un palmeto e con un cameriere che porta in continuazione cocktail con ombrellini.
Vi faremo sapere...
A presto.
F & V