31 agosto 2006

Halong Bay

Effettivamente la scelta dell'escursione di un giorno, ci costringe ad una sfacchinata in autobus (3,5 ore ad andare ed altrettante a tornare), ma abbiamo deciso che, essendo comunque l'Australia la meta finale, ci fermiamo il minimo indispensabile in altri luoghi, giusto per assaggiare al volo le impressioni.
Halong significa "luogo in cui il Drago si inabissa" (come faccia a starci 'sto popo' di frase di due paroline, non so), perche' la leggenda vuole che il paesaggio della baia sia stato creato dal passaggio di un drago che, con furenti colpi di coda, si creava una via per gli abissi.
La baia di Halong ricorda molto da vicino il paesaggio di Yangshuo, con le sue improvvise e verticali vette, ma qui' il tutto si svolge in mare, nel Golfo del Tonkino.
La nostra barca scivola verso i labirinti che si creano tra gli infiniti arcipelaghi di queste isole improvvise, dove ci sono villaggi galleggianti di pescatori che, per tutto l'anno, forniscono il pesce che allevano e pescano ai natanti.
Veniamo avvicinati piu' volte da piccole imbarcazioni di venditori di frutta che "arrembano" la barca per tentare un affare.
Il mare e' di un colore che varia tra il verdone scuro e il marrone, per nulla invitante, ma il paesaggio vale senz'altro la fama che porta, e questo posto merita la nomina a Patrimonio dell'Umanita' che l'Unesco gli ha conferito.
Rientriamo stanchi alle 19,30; il tempo di una cena, di una doccia e a nanna.
Oggi abbiamo visitato la citta' di Hanoi, in cui abbiamo trovato il terzo mausoleo dall'inizio del viaggio, dopo quelli dedicati a Lenin e a Mao Tze Tung.
Il "bello" della citta' e' senz'altro il quartiere francese, gia' descritto, con le sue strade affollate.
Finalmente vediamo qualche turista, dopo parecchi giorni.
Ci sorprende molto la circolazione stradale. Provate ad immaginare un incrocio in cui provengano dai quattro lati 200 motorini e poche macchine: i flussi si intersecano contemporaneamente al centro del crocevia, all'apparenza senza frenate e brusche deviazioni, e dopo pochi secondi tutti sono passati dall'altra parte senza incidenti. L'unica costante e' il clacson. Tutti lo usano di continuo per ogni cosa: segnalare il proprio arrivo, segnalare un sorpasso, salutare un amico, etc.
Sembra di essere in presenza costante di cortei matrimoniali che vagano per la citta'.
Il complesso del Mausoleo di Ho Chi Min, lo "Zio Ho", padre della patria, e' costituito principalmente da un grande museo a lui dedicato, da una palafitta in cui ha vissuto alcuni anni e, ovviamente dal mausoleo stesso.
Questo, secondo gli architetti che lo progettarono, doveva ricordare una casa tradizionale ma, sinceramente, appare come un cubo di marmo contornato di colonne. Si, fa caldo e mi sono tolto i peli dalla faccia.
Questa sera partiamo in autobus per il sud del Vietnam; non abbiamo ancora scelto la localita', ma sara' un posto dal mare cristallino, una spiaggia immersa in un palmeto e con un cameriere che porta in continuazione cocktail con ombrellini.
Vi faremo sapere...
A presto.

F & V

7 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Ciao ragazzuoli... Vedo che prosegue bene il viaggio... Mi sembrate in gran forma... Quì per quanto mi ruguarda tutto nella normalità, anzi qualcosa di strano c'è... Alle Gru la situazione è un pò triste, non c'è gente e ci mandano a casa se abbiamo straordinaro.... Oggi mi hanno fatto fare solo due ore e mezza di lavoro... Molto grave, non ho recuperato nemmeno i soldi della benzina da Volvera.. E a voi come procede? Un salutone da Carla

20:26  
Anonymous Anonimo said...

dgdgd

00:15  
Anonymous Anonimo said...

Gentili Signori Lorenzoni,
vista l'impossibilità di contattarvi altrimenti, la presente a nome e per conto delle Edizioni Lonely Planet che mi incaricano di diffidarvi dall'estrapolare intere pagine delle guide "Russia", "Mongolia", "Vietnam" spacciandole per elaborati propri, allegando altresì fotomontaggi elettronici di immagini appartenenti al suddetto Editore con volti o figure intere presumibilmente appartenenti alle Signorie Loro.
Trattandosi altresì di aggiornamenti su blog immessi in rete circa quotidianamente solo ed esclusivamente dal server internet del Piccolo Hotel di Grugliasco (Torino), come da nostre indagini informatiche, la presente a tutela anche dei consumatori utenti del blog.
Riservandoci di adire le vie legali in caso di continuazione, l'occasione è gradita per porgere i più distinti saluti.

Avvocato Raul Rossi
via Larga 14
Milano

Segue Raccomandata R.R. a domicilio.

00:25  
Anonymous Anonimo said...

Oh..oh il commento precedente al mio mi lascia un po'perplessa..cos'avrà voluto dire l'esimio Avv.? Ma bando alle ciance,vi vedo bene,meglio Vilgi a dir la verità..Fabia sei un pò sbattuto,smagrito e sbarbato,e dire che dai tuoi racconti mangi al solito come un porcello..mah!potenza dell'oriente!! NOTIZIA IMPORTANTISSIMA:abbiamo trovato e prontamente accattato i biglietti per l'Australia(evvai!).Info su date e orari ve li mando via mail per sviare il KGB ed eventuali dirottatori male intenzionati..(ne esisteranno di bene intenzionati?).Passo e chiudo.Bacio(Ale)

23:43  
Anonymous Anonimo said...

Caro Avvocato Raul Rossi,
a Lei la Palma d'Oro degli Svelatori di Bufale.
Lo ammettiamo: da un mese siamo rinchiusi al terzo piano del Piccolo Hotel, in Grugliasco a scannerizzare e contraffare fotografie che immettiamo poi sul blog.
Non Le dico la fatica!
Visto che oramai siamo scoperti, organizziamo una bella grigliata di topo sul retro dell'albergo, so che ne va ghiotto; porti anche famiglia e amici.
Per quanto riguarda cio' che abbiamo scritto, millantando, sui posti visitati, purtroppo e' evidente che ogni singola frase e' assolutamente meglio di cio' che si puo' trovare sulle pur simpatiche Lonely Planet. La diffido quindi dal copiare nostra produzione intellettuale di un certo livello, per schiaffarla sulle suddette guide e spacciarla per Sua.
La attendiamo per la grigliata e un bacione da Grugliasco.
I Lorenzoni

07:09  
Anonymous Anonimo said...

3 settembre
Sto leggendo “pelle di leopardo” , il libro di Tiziano Terzani sulla guerra nel Vietnam scritto nel 1973. Sentite cosa dice nella prefazione all’edizione del 2000:
“…ogni generazione cerca degli eroi con cui identificarsi…Per la mia furono i Vietcong …I principi nei quali credevamo erano semplici: ogni popolo doveva scegliere il proprio destino, ogni società doveva essere soprattutto umana e giusta. La rivoluzione vietnamita prometteva esattamente questo. Tutte le rivoluzioni lo fanno: perché le rivoluzioni sono sul futuro, ed il futuro, dal momento che può essere riempito di sogni, ha l’aria regolarmente più attraente del presente…”
Sappiamo che il mito si è sgonfiato….ma è rimasto qualcosa , oltre ad un brutto mausoleo?
Vi abbraccio prima che qualcuno mi diffidi....
Latalpo

08:45  
Anonymous Anonimo said...

Urca che assottigliamento Fabio! Mio marito sta organizzando per fare altrettanto viaggio, chissà che riesca anche lui a perdere peso!
Non so perchè, ma la dieta mi sembra una scusa...
Posti meravigliosi, che invidia, noi siamo qui che pendiamo dal vostro collegamento, così ci sembra di essere lì anche noi...
bacioni Cristina A.

15:18  

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